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Atto di indirizzo

Atto di indirizzo e presentazione del Dirigente Scolastico

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ATTO DI INDIRIZZO



Il Dirigente scolastico,

- Considerato quanto disposto dal D. Lgs. N. 165 del 2001, così come modificato dal D. Lgs. n. 150 del 2009;

- Considerato il disposto della Legge n. 107 del 2015;

- Considerato il contenuto del RAV pubblicato in piattaforma ministeriale;

- Considerato il rapporto di restituzione dati delle valutazioni INVALSI;

- Considerato il monitoraggio della valutazione centralizzata di istituto nonché i risultati in uscita della popolazione studentesca ed anche il data base relativo alla carriera scolastica successiva degli ex alunni licenziati in ogni quinquennio precedente

dispone il seguente:



ATTO DI INDIRIZZO



Premessa

 

La scuola, come concetto culturale, cambia gli scenari sociali e ne disegna di nuovi. La scuola come istituzione sociale, no. Non ci riesce ormai da quarantâanni. Eppure la scuola è il laboratorio in cui ogni società progetta il proprio futuro, questa la sua essenziale funzione pedagogica. Da qui il ruolo strategico delle scuole sul territorio. Necessario dunque che in esse confluiscano le sollecitazioni e le informazioni utili ad operare e rendere concreto il cambiamento. Si tratta, tuttavia, di mettere in pratica ciò che sul panorama legislativo e regolamentario è già stato oggetto di riflessione dal 1994 ad oggi, durante lâarco temporale che ha cioè condotto le scuole dalla introduzione di una timida e insufficiente autonomia, alla sua gestione pur nel vuoto di progettualità e coraggio aperto dai Governi degli ultimi decenni. Soprattutto lâultimo che con la legge 107 tenta di dare piena attuazione allâautonomia. Ormai qualcosa in più di una speranza di Buona Scuola, un inizio, ma è ancora presto per dire o immaginare cosa ne verrà fuori di concreto. Il presente Atto, dunque, intende schematizzare le linee guida entro cui lâI. C. "Laura Lanza" di Carini è chiamato a svolgere la propria azione didattico-educativa nonostante i vincoli e le rigidità del sistema amministrativo che permangono; nonostante il peso e le torture della mentalità burocratica che uccide lâiniziativa, lâinnovazione, il senso del fare e la creatività di cui una Buona Scuola deve sapersi nutrire; nonostante lâostilità di una società incline ad ogni vizio legato al denaro e insensibile alla bellezza della cultura e alla sensibilità dellâarte, cioè sostanzialmente sorda al fascino della vera libertà che solo può venire dalla costruzione, grazie allâistruzione, del senso critico individuale.



Il centro e l'orizzonte

 

Centro dellâazione scolastica, ovvero referente privilegiato, è la comunità degli studenti. La centralità dellâalunno va perseguita mediante lâelaborazione di adeguati curricoli che devono tenere conto dellâhic et nunc che definisce ogni singola identità scolastica nel suo percorso dinamico della vita: alunno, docente, lavoratore scolastico, dirigente, scuola-istituzione, territorio locale, dimensione glocale. Sono perciò da dismettere tutte le attività divenute routine che in quanto tali sfuggono al principio della verifica preventiva dei bisogni.

La comunità scolastica da luogo diviene spazio condiviso. Come tale richiede che tutto il personale adulto coinvolto nel processo educativo sappia evolvere dal gruppo alla equipe, elaborando adeguate programmazioni su base pluriannuale e annuale.

Orizzonte della scuola è il territorio circostante. Vanno distinti tre livelli: a) il quartiere, in cui insistono i plessi della struttura scolastica; b) il paese, in cui operano altri attori sociali con cui intessere relazioni; c) il mondo, dandosi la possibilità di avviare forme di collaborazione di ogni genere e grado con ogni angolo del "villaggio globaleâ. Necessario, dunque, il ricorso sapiente alle TIC.

Concentrarsi esclusivamente sulla scuola ha come conseguenza la sua periferizzazione, ovvero la sua sostanziale autoreferenzialità impermeabile a valide forme di interazione. Ne è metafora lâazione manovale del piantare un chiodo che suggerisce fermezza, solidità, sicurezza. La centralità della scuola si persegue mediante unâazione a largo raggio che apre un ampio orizzonte facendo perno sulla scuola. Ne è metafora lâazione intellettuale del disegnare un cerchio col compasso che suggerisce competenza, divertimento, senso estetico. Da ciò il valore dellâeducazione per la trasformazione sociale.

 

Linee generali di intervento

Verranno effettuate azioni di:

- osservazione

- monitoraggio

- raccolta dati

- pubblicizzazione

finalizzate a perseguire un costante miglioramento generale delle condizioni dell'istituto ancorché ampiamente già migliorate nel corso degli anni dal 2007 a oggi.



In particolare, si intende indirizzare la scuola secondo le seguenti indicazioni:

1 Innovazione e senso del bello

2 cura dell'ambiente di apprendimento e del clima scolastico

3 tessuto relazionale interno ed esterno

4 potenziamento della struttura logistica e organizzativa

5 stile, umano e professionale

6 professionalità aperta

7 gestione economica: risparmi, investimenti, ricerca di fondi

8 organizzazione: leadership diffusa

9 apertura mentale: reti europee, cooperazione internazionale



Qualche parola su ciascun punto:

1. Proprio dove il territorio esprime resa incondizionata al disagio che si concretizza in luoghi di arretratezza culturale e bruttezza sociale, occorre puntare su un rinnovamento che produca l'effetto di far comprendere il vantaggio del cambiamento. La bellezza salverà il mondo, dice il principe Miškin, nel romanzo L'Idiota, di Dostoevskij. Se ne deduce che l'innovazione - compito preciso dell'arte che sperimenta e inventa nuovi orizzonti - è inscidibile dalla sintassi del bello.



2. La scuola è un luogo in cui alunni e docenti trascorrono molte ore giornalmente. Deve perciò essere luogo sereno, vi deve prevalere il sorriso e persino il necessario momento del rimprovero deve sempre essere condotto con determinazione, senza alcuna rabbia e sempre offrendo disponibilità al confronto dialettico. L'educatore può essere severo ma non cattivo. Cogliere la differente sfumatura è bagaglio professionale del docente. Un'azione, inoltre, specifica sullo svecchiamento dell'ambiente di apprendimento è urgente come si trattasse di somministrare un antidoto ad un corpo avvelenato.



3. La comunità scolastica del nostro istituto è numerosa, tanto in ordine agli studenti quanto al personale che a vario titolo vi lavora. Sui primi esiste una guida da parte dei docenti che sorvegliano le relazioni tra gli alunni. perso il caso degli adulti sui quali il compito della sorveglianza non può essere affidato al dirigente come ad un super partes incaricato di dirimere il bene dal male. ' necessaria la consapevolezza che un ambiente di lavoro è formato da personale eterogeneo sotto ogni profilo. Sapersi districare nella fitta trama di relazioni che la coesistenza comporta è bagaglio personale del docente come di ogni altro lavoratore presente a scuola. La particolare natura dell'ambiente scolastico, spesso associato - non a caso - a quello familiare, consente il richiamo alla volontà di mediazione, che è scelta inviduale ma necessaria. Mancando questa, come è facile cogliere un'atmosfera di latente nervosismo nella cornice familiare, altrettanto è semplice avvertire in una scuola la presenza di fazioni e risentimenti che rendono il lavoro inefficace e triste pur nel rispetto formale e burocratico degli obblighi contrattuali. Ne sono sintomo rilevante le assenze brevi, il cui peso ricade interamente sui minori e parallelamente sui colleghi in servizio che dovranno coprire gli assenti.



Circa l'esterno, va recuperato il sentimento di partecipazione dei genitori che a oggi mostrano grande disaffezione. Se il percorso di istruzione conduce gli alunni verso l'acquisizione di "crediti formativi", la partecipazione dei genitori potrebbe pentare suscettibile di una sperimentale forma di valutazione finalizzata a conferire "crediti sociali" agli alunni, sì da sollecitare un coinvolgimento che avrebbe ricaduta positiva nella carriera scolastica degli studenti. In questa direzione otterremmo il doppio risultato di dare ai genitori la possibilità di aiutare concretamente i loro figli e nello stesso tempo svolgeremmo un'azione di educazione civica allargata ai nuclei familiari.



4. Fin dal primo anno della mia dirigenza sono state avviate consultazioni con le istituzioni per una messa a punto delle strutture scolastiche che presentano vuoti e carenze di varia natura. Sono state perciò avviate le azioni che a cascata si rendevano necessarie in termini di sicurezza. Ancora oggi, nonostante l'intensa progettazione con fondi europei abbia fornito alla scuola laboratori e strumentazioni ricchissime, si proseguirà con le azioni relative ai PON FSE e FESR, nonché ai progetti Erasmus plus che sostituiscono i vecchi Comenius e Grundtvig. La progettazione scolastica è sempre proceduta verso il conseguimento di una dotazione strutturale confacente alle esigenze derivanti dal servizio che la scuola offre al territorio e in linea con la contemporaneità. Sul piano organizzativo si procederà col mettere a punto procedure condivise che possano rispondere adeguatamente alle disfunzioni di vario genere che tutto il personale della scuola ha già avuto modo di descrivere. Sarà importante il contributo di esperienza e suggerimenti da parte di tutti.



A partire dall'a.s. 2012-13 si è provveduto inoltre a costituire i Dipartimenti disciplinari nella prospettiva di creare comunità professionali col contributo di tutti i docenti, senza distinzione di ordine e grado e con la sola discriminante dell'area disciplinare di interesse (che tuttavia non è esclusiva e possono ben darsi commistioni). Ciò favorirà la condivisione e il confronto professionale, la solidarietà tra colleghi e la corresponsabilità nella conduzione e realizzazione del POF.



5. Si continuerà a dedicare una cura particolare allo "stile" condiviso che dia alla nostra scuola e al suo personale un'immagine di professionalità, cortesia, decoro. ' a tutti nota la generale dedizione degli insegnanti e del personale che spesso si intrattengono oltre l'orario di lavoro pur di portare a termine le attività offerte agli alunni eppure l'immagine collettiva della categoria dei lavoratori della scuola non è positiva, tanto meno oggi che la cronaca dedica ampio spazio a critiche e lamentele tacendo il buono che giornalmente si conduce nelle scuole. A tal fine sarà necessario coinvolgere la categoria dei genitori che rappresenta il primo e più importante amplificatore dell'azione di un gruppo di lavoro e dell'efficacia dei risultati.



6. La capacità professionale dei lavoratori non è un dato acquisito una volta per tutte. Essa è piuttosto un patrimonio sempre rinnovato ed aggiornato. La nostra scuola ha perciò il suo cuore pulsante nella ricerca e innovazione metodologica che dal 2007 conferisce specifici impulsi a tutti i docenti di ogni ordine e grado e rappresentativi di ogni ambito disciplinare. Ad essi continua ad essere affidato il compito di elaborare metodologie didattiche e strumenti di monitoraggio e valutazione, in accordo con le direttive e le sperimentazioni ministeriali. Si intende continuare a sperimentare percorsi da mettere a disposizione di tutti, con particolare riguardo ai docenti di nuova nomina che necessitano di rodaggio, e dall'altra parte limitare le differenze di valutazione conclusiva che talvolta possono esistere tra persi team docenti. Ciò che perseguiamo è garantire il diritto allo studio per tutti, tanto per gli svantaggiati quanto per i più volenterosi.



7. Per la gestione economica si continuerà a riorganizzare la spesa, funestata da continui tagli e riduzioni, ma finalmente irrobustita dalle nuove disposizioni governative. Si procederà seguendo i seguenti criteri:

- individuazione ed abbattimento delle spese superflue

- riarticolazione delle spese in funzione del corrente progetto educativo della scuola

- eliminazione dei meccanismi di spesa "a pioggia"

- irrobustimento, nei limiti delle possibilità, dei compensi spettanti a quanti collaboreranno costantemente o si occuperanno di attività funzionali all'espletamento del servizio scolastico

- reperimento di fondi esterni

- decremento della progettualità di routine che depaupera il fondo di istituto senza reali vantaggi e sostegno della progettualità con soggetti terzi (PON, POR, fondi UE, etc.) che consentono compensi più adeguati, affinano la professionalità docente e creano situazioni di rete che sollecitano il lavoro di gruppo.

Non è inutile precisare che ogni aspetto del presente Atto di indirizzo è da ritenersi come presentazione ragionata al corpo docente e al personale tutto, al fine di consentire un dialogo costruttivo tra le parti. Ogni suo punto viene infatti discusso, ritualmente, ad ogni primo collegio docenti di ogni nuovo anno scolastico. Esso, cioè, è da intendersi come sollecitazione all'agire corretto, professionale ed innovativo. Soprattutto, esso è invito ad esercitare la professione docente con verità e coerenza, a svolgere il proprio lavoro con onestà e rispetto. Compito di un Dirigente, è dare l'esempio.



8. Il modello organizzativo adottato e che si vuole mantenere è quello del middle management. Ne sono testimonianza l'elevato numero di collaborazioni che materialmente portano avanti il complesso delle attività scolastiche e il sempre maggior grado di autonomia che ogni singolo collaboratore ha via via ricevuto negli anni. Ciò ha permesso di valorizzare ed accrescere la professionalità individuale e collettiva, promuovendo le competenze e le capacità, sostenendo gli interessi e la motivazione e sollecitando, di pari passo, lo sviluppo di un know how adeguato ed efficace.

Ruolo del Dirigente è quello di progettare, condurre e coordinare il progetto scolastico ma nulla è realizzabile senza un numero adeguato di collaborazioni che si facciano carico della traduzione delle idee in attività. Naturalmente, come responsabile di ogni e qualsiasi aspetto della vita scolastica, dei suoi successi come delle sue défaillance, delle sue lacune, dei suoi errori, il Dirigente ha il dovere di richiamare ciascuno al proprio dovere, con rigore ma senza rigidità. Un buon modello organizzativo non può prescindere da una considerazione etica del proprio lavoro e della sua funzione ed efficacia.



9. L'apertura mentale, infine, è una prospettiva necessaria per far crescere gli alunni in linea col tempo della contemporaneità. Si tratta di avviarli con naturalezza alla presenza dello straniero inteso come fratello con differenti abiti ma medesimi valori. Il ricorso, come già nostra consuetudine, a tutte le forme di finanziamento europeo rese disponibili è strumento di azione concreta per offrire ai nostri alunni e, talvolta, ai loro genitori occasioni di apprendimento cooperativo in ambiti extra nazionali. Gli stessi docenti traggono beneficio dalla relazione con colleghi di altri paesi sia sul piano del confronto professionale che su quello dello scambio umano. Europa, dunque, a tutto spiano.



Excursus

Questo Istituto ha intrapreso nel 2007 un percorso di cambiamento e miglioramento continuo i cui risultati sono evidenti per sé. Innumerevoli gli attestati e i riconoscimenti per il lavoro svolto e davvero tanti persino i premi che testimoniano la crescita dell'intera comunità civile e professionale che ruota intorno alla scuola. Ciò è stato possibile perché abbiamo saputo dare centralità concreta agli studenti, attori di ogni nostra attività, ma anche perché la maggior parte di chi vi ha lavorato e ancora vi lavora ha saputo dare il meglio di sé e crescere con costanza.



Un aspetto importante è stato il lento, faticoso ma costante percorso di crescita nella interazione con le famiglie. Grazie a ciò, oggi, il quartiere su cui la scuola insiste percepisce la nostra presenza non più come qualcosa di estraneo o addirittura ostile, evocazione di uno Stato assente e prepotente, ma come un aiuto concreto per un futuro migliore.



In questa direzione ha dato buoni frutti l'attività interistituzionale con tutti gli attori sociali e quella di networking con partner stranieri, al fine di offrire percorsi e opportunità di apertura mentale prima totalmente assenti sul territorio di competenza.



Queste considerazioni devono guidare dunque il Collegio docenti nella lettura del presente Atto di Indirizzo ai fini del nuovo compito che mette in capo alla comunità dei docenti l'elaborazione del Piano triennale di quella offerta formativa che la legislazione prima vigente voleva annuale. Ma tale innovazione non rappresenta per la nostra comunità una novità poiché, come è noto, già nel 2007 il nostro programma sperimentale fu pensato su un arco temporale quinquennale, a quello ha poi fatto seguito uno sviluppo ulteriore di programmazione triennale concluso giusto nel precedente anno scolastico. Giunti a questo punto, si tratta soltanto di ribadire la prospettiva triennale per la definizione del nuovo Piano.



Occorrerà tenere presente che si deve continuare ad imprimere un'attenzione specifica volta ad ampliare lo spettro metodologico in quanto è garanzia di capacità di individualizzazione degli insegnamenti, ai fini di una reale centralità degli alunni e di una reale attenzione verso il successo formativo. Per tale ragione un posto importante deve essere occupato dalla formazione e dall'aggiornamento. Sarà cura dei docenti elaborare un Piano che tenga conto dei suggerimenti di tutti (concentrati entro il mese di settembre) e che operativamente venga redatto con il coinvolgimento dei capi dipartimento (magari entro la prima metà di ottobre), al fine di sintetizzare le tante indicazioni in una bozza che riceverà prima una valutazione esclusivamente logistico-organizzativa da parte del Dirigente e quindi l'approvazione di merito da parte del Collegio in tempo per far parte del Piano triennale che è soggetto entro il 30 ottobre ad approvazione da parte del Consiglio di Istituto.



Un'attenzione particolare deve essere dedicata agli aspetti metodologici del rapporto apprendimento-insegnamento, si tratta di rendere concreto, cioè, lo sforzo di dare centralità agli alunni. Il costante aggiornamento del repertorio metodologico dei docenti è dunque una necessaria linea guida dell'elaborazione del Piano triennale dell'offerta formativa. Solo una professionalità agita garantisce le condizioni per il successo formativo che è nostro obbligo preparare. A tal fine si continui a fare ricorso al patrimonio formativo messo in campo in questi anni grazie anche alla programmazione condotta con le risorse del CTRH che hanno coinvolto i docenti di ogni formazione.



Obiettivi di miglioramento

Il Dirigente Scolastico, valutato quanto sopra, indica per il successivo triennio 2015-18, i seguenti obiettivi da ritenersi prioritari per il miglioramento:



Alunni:

- Diminuire la percentuale dei non ammessi per mancata validazione dell'anno scolastico (superamento del limite di assenza);

- Mantenimento della percentuale di frequentanti fino a giugno (fino ai giorni dedicati alle ultime prove centralizzate di istituto);

- Ridurre l'insuccesso degli studenti con BES;

- Potenziare la didattica laboratoriale (soprattutto per le discipline di tradizionali);

- Incrementare l'apprendimento informale e non formale, promuovendo iniziative di applicazione pratica degli apprendimenti;

- Migliorare la media delle performance individuali rilevate con gli strumenti di valutazione nazionale;

- Incrementare il numero di alunni che consegue anche la certificazione in lingua da parte di terzi accreditati;



Il Collegio, pertanto, elaborerà un Piano adeguato alla realizzazione di un percorso triennale che sappia dare risultati in questa direzione tutta centrata sul reale miglioramento delle capacità degli alunni e sulla migliore spendibilità pratico-operativa dei loro apprendimenti, al fine di rendere l'ambiente scuola un luogo di benessere, uno spazio allegro e formativo.



Organizzazione:

In questo ambito la scuola si muoverà per rendere più efficaci le azioni già intraprese per la decartolarizzazione e l'efficientamento delle procedure informatizzate. Obiettivi precisi: risparmio di carta e relativi costi collegati (toner, smaltimento pezzi inquinanti, affitto fotocopiatori, etc.), migliore comunicazione interna ed esterna, trasparenza dei processi amministrativi e decisionali.



I docenti titolari di ogni incarico, quelli che ricoprono le aree di Funzione Strumentale individuate dal Collegio Docenti, i principali Collaboratori del Dirigente Scolastico, i Fiduciari di sede, i Capi Dipartimento, i Coordinatori di Classe, i Responsabili di Laboratorio, i Referenti d'area agiranno per il concreto raccordo tra gli ambiti organizzativo-gestionale e didattico-educativo.

Integrazione atto di indirizzo